Dimostrare come un’architettura possa essere viva, integrarsi armoniosamente nel design e rientrare nel budget è l’obiettivo di ProbioHouse, La Casa Probiotica, progetto di SSK Studio e ProbioArKS, che ha coinvolto anche Eclisse, azienda storica nel campo delle soluzioni per porte a scomparsa e sistemi di chiusura e partner HABIMAT.
Presentata in occasione del Fuorisalone 2024, la casa è stata realizzata con materiali ecosostenibili e biocompatibili ed è arricchita dalla presenza di microrganismi benefici per gli abitanti. In particolare, si è proceduto alla riqualificazione di un appartamento anni ’30 di circa 65 mq nel quartiere Isola utilizzando materiali a basso impatto ambientale e probiotici: un esempio di approccio circolare all’edilizia, con riduzione de tempi di realizzazione, contenimento dei rifiuti e un rapporto qualità-prezzo accessibile. Si è così creato un habitat ideale per la colonizzazione da parte di batteri buoni, simili a quelli conosciuti come integratori per la salute del microbiota intestinale umano, dove spazio luce e colore creano non solo un ambiente confortevole per l’esistenza umana ma anche il substrato ideale per il proliferare dei microrganismi buoni.
 
Tra i partner che hanno collaborato al progetto, selezionati per le loro caratteristiche di biocompatibilità, facile smaltimento e rispetto di standard di ecosostenibilità generali, figura anche Eclisse. Tutte le porte originali in legno dell’appartamento sono state restaurate, compresa quella della cucina, trasformata in porta scorrevole a scomparsa grazie all’installazione di un controtelaio Eclisse Luce, grazie al quale gli interruttori sono stati posizionati in corrispondenza del vano scorrevole, unica zona rimasta disponibile per una comoda accensione dall’ingresso. Il sistema per porta a scomparsa permette infatti il posizionamento dei punti luce direttamente sulla parete dove è installato, in modo tale da avere interruttori e punti luce vicino al foro porta.
 
«Penso che l’unica via per la sopravvivenza della nostra specie risieda nell’economia circolare. Il recupero dei materiali a fine e vita e la loro durata sono la chiave per ridurre le emissioni del comparto edilizia, uno dei più inquinanti. In questo progetto l’inserimento di questa tipologia di controtelaio ha consentito il recupero di una porta degli anni ‘20, con le sue imperfezioni e rugosità che le conferiscono un gran fascino. L’inserimento dei probiotici è fortemente legato alla circolarità perché i microrganismi possono avere un forte impatto risolutivo nello smaltimento dei rifiuti» ha dichiarato l’architetto Simona Kemenater di Studio SSK.
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