Le mostre da non perdere quest’estate

Michela Pesenti / 15 Luglio 2022 / Stili e Novità

Appassionati di architettura e design, se durante l’estate non volete rinunciare a un momento dedicato alla vostra passione questo post fa per voi. Ecco alcune mostre sparse in tutta Europa che vi suggeriamo di non perdere!

Partendo dall’Italia vi segnaliamo a Milano, all’interno del programma della 23esima Esposizione Internazionale della Triennale, la mostra La tradizione del nuovo. Curata da Marco Sammicheli, direttore del Museo del Design Italiano di Triennale Milano, la mostra parte da una tesi sperimentale: il design italiano ha sempre avuto un approccio coraggioso e dedicato all’esplorazione, ha affrontato il non ancora conosciuto, si è confrontato con quanto non fosse ancora possibile o consentito attraverso la ricerca. Ha eroso terreno all’ignoto attraverso tentativi, fallimenti, azioni che per errore, per volontà, per caso o per passione hanno portato all’acquisizione di inedita conoscenza. Ecco allora alcune delle ricerche più significative da approfondire con percorsi distinti che seguono uno sviluppo temporale e uno tematico, con riferimento ad alcune Esposizioni Internazionali – dalla 13ª Triennale (1964) Tempo Libero alla 19ª Triennale (1996) Identità e Differenze – che hanno toccato temi, ancora oggi molto urgenti, come la questione ambientale, il tempo libero, l’inclusione sociale delle identità, la geografia globale, la gestione del grande numero. Il percorso tematico si articola invece nello spazio come un arcipelago di parole, progetti e azioni – La Gravità, Contenitori umani, Environments, La Redazione, I movimenti degli anni ’80, Orizzonti, Sinestesia e Musica – che illustra la ricerca svolta, nel corso degli anni, da singoli, scuole e collettivi, che si sono assunti tutti i rischi di immaginare nuovi scenari di cui non conoscevano i limiti ma per i quali intuivano di poter offrire un miglioramento della qualità della vita.

La tradizione del nuovo, Milano, Triennale, Cini Boeri, Bobo relax, 1967
photo Amendolagine Barracchia, Collezione Permanente

A Roma, il Maxxi ha dedicato una mostra all’evoluzione femminile della professione dell’architetto. Buone Nuove è un viaggio dalle pioniere di inizio Novecento alle archistar di oggi, dai collettivi multidisciplinari ai grandi studi internazionali guidati da progettiste, per documentare il modo in cui la presenza di nuove figure stia infondendo nuove forze nell’architettura contemporanea. Il tutto con particolare attenzione al lavoro degli studi diretti o co-diretti da progettiste donne e a quegli organismi professionali che si mostrano più consapevoli dei mutamenti in atto, integrandoli nel loro processo progettuale.

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Buone Nuove, Roma, Museo del MAXXI, allestimento
©Musacchio, Ianniello & Pasqualini

Spostandoci nel resto d’Europa, tra le mostre più interessanti ecco a Vienna Missing Link in scena presso MAK, il Museo di Arti Applicate. Un percorso che esamina in modo completo e approfondito il lavoro del gruppo di architettura fondato negli anni Settanta da Angela Hareiter, Otto Kapfinger e Adolf Krischanitz. Con i loro progetti interdisciplinari i membri del gruppo hanno saputo rinnovare il linguaggio delle arti applicate, dell’architettura, dell’urbanistica e dell’arte.

Missing Link, MAK, Vienna, Luftschiff, 1974 © MAK

Per chi si trova o ha in programma di viaggiare in Olanda, a L’Aja il Kunstmuseum propone la mostra Cubic 3 Design (1981-1995) dedicata alle opere di Ton Hoogerwerf e Gerwin van Vulpen (Cubic 3 Design), tre designer che creavano oggetti spiritosi e ambigui che riflettevano temi sociali e mettevano in discussione il ruolo stesso del designer. Il loro lavoro si discostava completamente dal canone del design modernista e con la loro mentalità “anything goes”, Hoogerwerf e Van Vulpen si ribellarono alla dottrina per cui “la forma segue la funzione” e aprirono la strada al design olandese ironico e concettuale che raggiunse la consacrazione negli anni ’90.

Cubic 3 Design (1981-1995), L’Aja, Kunstmuseum propone la mostra

Copenaghen la mostra Women in architecture allestita presso il Danish architecture center si collega idealmente a Roma indagando quale è il contributo delle donne nell’architettura. Un percorso che punta i riflettori su figure molto spesso mai raccontate perché non hanno messo il loro nome su progetti grandi e spettacolari come i loro colleghi uomini, ma che nonostante ciò hanno compiuto grandi conquiste e fatto scoperte che hanno plasmato notevolmente la società e il mondo in cui viviamo oggi.

Women in Architecture, Danish architecture center, Copenaghen Foto Laura Stamer

Sempre a Copenaghen, il Design Museum Denmark si interroga su quale sarà il design dei decenni a venire con l’esposizione The Future is Present. Una mostra che esplora le sfide che ci attendono nei prossimi anni a cui i designer di tutto il mondo stanno cercando di rispondere lavorando su un modo di pensare più creativo e radicale.

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The Future is Present, Design Museum Denmark, Copenaghen, photo Designmuseum Danmark

Si intitola invece Design for Every Body la mostra in scena presso il Designmuseo di Helsinki che esplora il concetto di uguaglianza nei decenni e il tentativo di costruire una società attenta alla rappresentanza e alle esigenze individuali, evidenziando la connessione tra design e uguaglianza nel Novecento e l’ideale egualitario che emerge in alcune delle icone più celebri del design scandinavo.

Design fo Every Body, Designmuseo, Helsinki
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