Sembrano uscite dal Paese delle Meraviglie ma con un tocco minimal-orientale che rende tutto più chic, sono Seven Doors del designer Oki Sato: tretansettene giapponese (ma nato a Toronto) e creatore dello studio Nendo, che nel 2015 ha realizzato installazioni nelle più importanti manifestazioni di settore da Maison & Objet alla Design Week di Milano, dove ha presentato questi sette modelli dal design semplice e allo stesso tempo geniale.
Abbiamo parlato già la scorsa settimana di come pareti e porte non siano solo elementi divisori ma diventino sempre più spazi di design funzionale utilizzabili ad esempio per la gestione di tutta la domotica della nostra casa con l’integrazione di tecnologie come Knocki.
I modelli Seven Doors si adattano a qualunque tipo di ambiente, le porte sono state realizzate partendo da una base comune sviluppando poi le diverse funzionalità con forme, linee, accessori o meccanismi di apertura particolari. Ogni porta è frutto di una specifica riflessione sul concetto di ingresso, apparentemente simili ma una diversa dall’altra.
Diamogli un’occhiata da vicino.
Lamp è caratterizzata dall’integrazione con una lampada, sfruttando le tecniche di cablaggio in uso per le serrature elettroniche la porta diventa anche una fonte di luce. Un’idea semplice ma vincente per risparmiare spazio e dare luminosità anche agli angoli più bui della casa.
Baby, che in realtà è una doppia porta, nasce per essere utilizzata sia da adulti sia da bambini, una porta di dimensioni più piccole è inserita in quella più grande e può essere aperta in autonomia tramite una maniglia posta a un’altezza comoda per i più piccoli; starebbe benissimo nelle stanze dei giochi e nelle camerette dei nostri bimbi. Gli arredi per l’infanzia sono uno dei settori di punta dell’azienda giapponese e anche noi di habiMat abbiamo spesso parlato di questo tema, ad esempio qui.
Molto d’effetto è la porta Slide che prende a prestito le tecniche in uso per le porte scorrevoli; la porta si scompone facendo scorrere letteralmente alcune parti della superficie aprendo così degli “spioncini” utili per dare luce a una stanza chiusa, o trasformare uno spazio aperto in uno più privato quando serve.
Hang, invece è una vera porta “porta oggetti”, un foglio magnetico di 2,5mm collocato dietro la superficie permette di appendere oggetti di vario tipo, dai vasi di fiori ai piccoli cestini che possono essere attaccati e staccati come calamite. Simile nel concept è anche Wall che crea l’illusione di continuità rispetto al muro, la porta si perde nel contesto diventando un tutt’uno con la parete e ne assume le funzioni di supporto per mensole, scaffali ecc.
Kumiko è la più decorativa delle sette porte, richiama la tradizione orientale ed è realizzata utilizzando l’antica tecnica giapponese dell’assemblaggio di reticoli interni senza utilizzare chiodi.
Infine Corner, che è forse la più geniale delle sette, la prima porta ad angolo realizzata. La sua forma a 90gradi permette di entrare e uscire dagli angoli di una stanza, risultando non solo molto accattivante dal punto di vista del design ma anche utile perché di dimensioni agili per garantire accesso facilitato ai disabili che utilizzano sedie a rotelle.
Le Seven Doors insieme ad altre 100 opere di Nendo sono state esposte a Milano alla mostra “Nendo Works 2014-2015” durante il Salone del Mobile 2015 al Museo della Permanente, dove sono state visitate e apprezzate da molti addetti ai lavori e non solo.
E secondo voi qual è la porta più originale fra queste magnifiche sette?
La 6.