L’arte del riciclo: labirinto di bottiglie di plastica e sacchetti

Francesca Negri / 13 Novembre 2014 / Stili e Novità

Quando l’arte incontra l’impegno ambientale e sociale possono nascere progetti unici come quello del collettivo madrileno Luzinterruptus, in occasione del Katowice Street Art Festival dello scorso maggio in Polonia.

Gli artisti, da anni impegnati nella sensibilizzazione attraverso l’arte, hanno preso alla lettera la filosofia green del “riciclare ad arte” e hanno creato un labirinto di plastica ecologico utilizzando solo bottiglie riciclate.

Laberinto de residuos plásticos, 26 metri di pareti di sacchetti di plastica trasparenti con all’interno ben 6.000 bottiglie, recuperate da scarti di un impianto di imbottigliamento locale e raccolte dai cittadini anche durante l’evento.

luzinterruptus-Labyrinth-of-Plastic

luzinterruptuslabyrinth

Una vera installazione ecologica di grande impatto visivo, soprattutto di notte quando viene illuminata creando giochi di luce e riflessi che ricordano un paesaggio glaciale.

labyrinth_of_plastic_waste_luzinterruptus

Scopo di questo labirinto concettuale di plastica è fare arte ma allo stesso tempo introdurre il tema del riciclo creativo attraverso il design e l’arredo urbano. Gli autori tentano forse di stimolare la riflessione sulla bellezza degli oggetti creati con materiali riutilizzati, in relazione al tema della produzione di rifiuti e all’eccessivo consumismo.

Più complessi sembrano i riferimenti al business delle bottiglie riciclate: pratica diffusa in alcuni paesi come India e Cina di raccogliere e vendere bottiglie ai centri di smistamento in cambio di una piccola somma; e al consumo di fonti di sostentamento come l’acqua, racchiusa proprio in queste bottiglie usate. In alcuni paesi, soprattutto in Brasile, Russia, Canada e Colombia si assiste sempre più a fenomeni di privatizzazione delle falde acquifere e concessioni di sorgenti a multinazionali.

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