Se vi trovate sul divano in un pomeriggio di queste vacanze invernali o sotto le coperte in una fredda serata mentre aspettate il nuovo anno, starete probabilmente sfogliando il catalogo Netflix in cerca di qualcosa da guardare. Se il “tudum” vi ha accolto ma tra i suggeriti per voi non avete trovato ancora nulla, fermate lo scroll. Ci pensa HABIMAT a darvi una dritta per architecture lover ma anche “novellini” della prima arte. Andate sulla lente di ingrandimento e digitate Conversaciones, non ve ne pentirete.
Si tratta di una miniserie, o meglio una docu-serie, in cui cinque maestri dell’architettura si raccontano al pubblico. Chi sono? Niente di meno che Renzo Piano, Álvaro Siza, Eduardo Souto De Moura, Norman Foster e Peter Eisenman.
Attraverso queste cinque interviste scopriamo il loro mondo, la loro visione ma anche aspetti più intimi: dai rapporti con la famiglia ai momenti di vita vissuta, dalla formazione e i loro mentori alle storie dietro i progetti più importanti ed idee rivoluzionarie. Ad accumunare queste cinque straordinare personalità la scintilla creativa e l’amore per l’architettura.
Nella “conversazione” con Álvaro Siza ci confessa di essere stato uno studente mediocre, inizialmente indirizzato verso la scultira scoprì invece l’architettura e se ne innamorò. Si scopre una personalità autentica e soprattutto una persona che soffrì molto a causa della prematura morte della moglie e che apprezza il valore dell’amicizia e la dedizione nel lavoro.
«L’architettura è un’arte pubblica, un’arte che appartiene alle persone», questo il messaggio di Renzo Piano, che vede nella figura dell’architetto un ruolo dalle grandi responsabilità civili e sociali, con le possibilità di cambiare il mondo rendendolo migliore. «Gli edifici più belli sono quelli che vengono amati, perché vengono adottati dalle persone (…) i posti dove la gente può stare insieme fanno della città un luogo in cui restare».
«L’architettura deve guardare in tutte le direzioni, sia dal punto di vista formale che funzionale» spiega il portoghese Eduardo Souto De Moura nell’episodio che lo vede protagonista.
Di Peter Eisenman si scopre il carattere rigoroso, consapevole e fermo ma anche introspettivo fino alla psicanalisi come processo per: «uscire dalle idee che avevo in testa per diventare un architetto».
Che Norman Foster fosse tra i progettisti più rivoluzionari della nostra epoca è noto a tutti ma che fosse anche un fan della fantascienza, lo sapevate? Questo suo interesse nato da bambino si esprime nei progetti di architettura grazie alla scoperta di figure come Le Corbusier e Frank Lloyd Wright.
Non vi resta che premere play sul telecomando e immergervi per 50 minuti nelle storie dei grandi architetti, per capire il pensiero dietro il buon progettare e per lasciarsi ispirare.
E a proposito di architettura: andate a dare un’occhiata al nostro BigMat Architecture Award ’23. Dal 18 gennaio si aprono le iscrizioni al premio con importanti novità.