L’idea di realizzare spazi verdi in location urbane in disuso non è nuova e risale ormai agli anni ’90, ma tra gli esempi meglio riusciti di riqualificazione urbana in ottica green si possono citare due grandi metropoli come Londra e NewYork.
E’ un parco sospeso, realizzato nel 2006, su uno storico tracciato ferroviario sopraelevato dismesso nel 1980, la High Line appunto, che si affaccia sul fiume Hudson e attraversa a 10 mt d’altezza il quartiere del West Side di Manhattan.
L’associazione no-profit Friends of High Line l’ha riconvertita in un bellissimo giardino panoramico, con 210 tipi diversi di piante, vari microclimi, solarium e corsi d’acqua. Il percorso, di cui è stata inaugurata la seconda parte nel giugno 2014, è lungo 1.6 km ed è arredato con materiali bio. L’opera ha preservato molti degli elementi originali della ferrovia: i binari ad esempio sono diventati panche, fioriere e giochi per bambini. Erbe e vegetazione si intrecciano agli elementi architettonici come la pavimentazione in calcestruzzo e i pozzi delle scale racchiusi nel vetro e nell’acciaio Corten.
Viene così valorizzata la cura del patrimonio naturale urbano, ma anche per la la lotta alle polveri sottili e all’inquinamneto dell’aria grazie al verde in un quartiere molto cementificato.
Prati, alberi, natura ma anche spazi culturali, aree espositive, negozi e luoghi di ritrovo: la High Line conserva un pezzo di storia cittadina e unisce parco, strada urbana e piazza in una nuova tipologia di spazio pubblico verde, che è molto apprezzato da residenti e soprattuto dai turisti.
La“natura postindustriale” invade il contesto urbano e riempie il vuoto lasciato dall’incuria e dal disuso.
Ma dall’altezza di New York ci abbassiamo all’underground di Londra dove incontriamo il secondo modello virtuoso che combina in modo ingegnoso l’urbanistica e la natura:
Si tratta di “una rivoluzione del cibo che avviene sotto i nostri piedi” citando proprio i fautori del progetto. Una fattoria che cresce sottoterra, per la precisione sotto la Northern Line, nelle vecchie gallerie impiegate per spostarsi durante la Seconda Guerra Mondiale a Londra. Tunnel senza sole, a 33 metri al di sotto della superficie, trasformati in serra per produrre ortaggi e verdure.
Gli ideatori sono due giovani londinesi, Steven Dring e Richard Ballard della Zero Carbon Food”, utilizzano la coltura idroponica per coltivare radicchio, rucola, broccoletti, piselli e senape, che in futuro saranno commercializzati con il marchio Growing Underground in negozi al dettaglio e ristoranti.
I tunnel offrono una temperatura stabile di circa 16°C durante l’intero anno, permettendo di non interrompere mai la produzione. Speciali luci al LED assicurano la crescita delle piante anche in mancanza di luce solare diretta, praticamente nullo il ricorso a pesticidi e fitofarmaci, mentre l’energia necessaria al funzionamento della struttura proverrà unicamente da fonti rinnovabili.
Tra gli altri aspetti positivi di questo progetto vi è la creazione di una filiera alimentare a chilometro zero. La società, che da 18 mesi sta sperimentando questo progetto, si trova ad appena tre miglia dal centro di Londra e può far arrivare i propri prodotti sugli scaffali in meno di otto ore dalla raccolta tramite veicoli elettrici.
L’orto sotto Londra in un contesto urbano come quello di Londra, dove gli spazi disponibili sono limitati, può essere una soluzione efficace da riproporre anche in altre città per rivitalizzare non solo spazi urbani altrimenti inutilizzati, ma anche un settore economico basato sulla eco-sostenibilità.
Ogni spazio urbano anche se vecchio o dismesso può avere un proprio ruolo nella vita della città, basta scoprire quale.
E voi quale luogo della vostra città vorreste riconvertire ad altro uso?