I vincitori del Global Award for Sustainable Architecture

Michela Pesenti / 4 Settembre 2024 / Stili e Novità

“Osare, trasmettere, federare” è il motto guida del Global Award for Sustainable Architecture™, premio creato dall’architetto e ricercatrice Jana Revedin per promuove il pensiero innovativo e incoraggiare l’adozione di soluzioni sostenibili in architettura. Dalla sua prima edizione del 2006, il premio viene assegnato a cinque architetti internazionali che si sono distinti per il loro impegno nella progettazione di un’architettura contemporanea razionale ed ecologicamente responsabile, in linea con le preoccupazioni etiche, ambientali e sociali.

Tema di quest’anno è stato “Achitecture is Education” e i cinque vincitori del premio sono stati selezionati da una giuria internazionale di architetti e ricercatori sulla base di un approccio pedagogico innovativo, che favorisce una comprensione etica e responsabile della professione tra le giovani generazioni. «Diciotto anni fa, quando ho lanciato questo premio, volevo onorare una presa di posizione, un impegno politico, sociale, tecnico e artistico, un processo di apprendimento permanente e non solo un progetto. Oggi sono orgoglioso di vedere che i nostri vincitori sono tutti pionieri nel loro campo», ha dichiarato Jana Revedin.

L’innovazione architettonica e l’importanza attribuita all’istruzione sono alla base dell’impegno dei cinque vincitori, i cui singoli contributi aprono a un futuro più sostenibile, con particolare attenzione alle esigenze di una società in continuo mutamento. Ecco i vincitori dell’edizione 2024:

  • Iyas Shahin e Wesam Al Asali, fondatori di IWLAB Laboratory (Siria), laboratorio di ricerca multidisciplinare dedicato all’esplorazione, all’istruzione e alla pratica del design culturale e architettonico;
  • Andrés Jaque  ha fondato l’Ufficio per l’Innovazione Politica – OFFPOLIN – (Spagna/Stati Uniti) dopo avere incontrato il filosofo francese Bruno Latour, secondo cui gli architetti sono attori critici nella lotta per la giustizia sociale, poiché l’accesso a un alloggio dignitoso è il parametro chiave dell’equità. Il lavoro di OFFPOLINN combina design, ricerca e attivismo, sfidando i meccanismi attraverso i quali l’architettura gioca un ruolo di esclusione sociale;
  • Marina Tabassum (Bangladesh), architetto, educatrice e leader di progetti di empowerment di comunità che riuniscono esperti, studenti e residenti per identificare dei modelli che migliorino le condizioni di vita di tutti;
  • Ciro Pirondi, co-fondatore della Escola da Cidade (Brasile), con il suo programma educativo, incarna gli obiettivi del Global Award for Sustainable Architecture attraverso un approccio interdisciplinare, influenzato dall’educatore Paulo Freire;
  • Klaus K. Loenhart, architetto e architetto paesaggistico dell’Institute of Architecture and Landscape di Graz (Germania/Austria), un “eco-innovatore” che sperimenta e insegna una nuova architettura bioclimatica per riconcettualizzare l’impegno tra gli ecosistemi planetari viventi e l’attività umana. Per lui, il ruolo dell’architetto è quello di progettare edifici ecologici e facilitare processi di co-creazione trasformativa tra agenti ambientali e attività umane.

 

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