Compleanno numero 50 per Cactus, l’appendiabiti pungente firmato da Guido Drocco e Franco Mello per Gufram. Un complemento d’arredo iconico che incarna la grinta, la fantasia e l’umorismo del design degli anni Settanta: Cactus è l’icona del design italiano che ha rivoluzionato il paesaggio domestico, sovvertendo i confini tra spazio interno e spazio aperto. Cactus si presenta come un totem ironico, e incarna la grinta, la fantasia e l’umorismo del design di quegli anni, conservandone lo spirito pur essendo un oggetto estremamente contemporaneo.
 
Un elemento giocoso ed eccentrico funzionale ma allo stesso tempo decorativo, realizzato in poliuretano flessibile, che attinge all’immaginario estetico della pop art e delle avanguardie artistiche, facendosi portavoce del Radical Design e mettendo in discussione il mondo statico e rigido del design razionalista. Come ha scritto nei giorni scorsi Silvia Annicchiarico su Domus «Cactus è un totem e al tempo stesso una scultura. Ovunque lo si collochi, conquista il centro della scena e agisce da catalizzatore degli sguardi. La sua funzione originaria di appendiabiti è presto dimenticata: Cactus è troppo sorprendente e provocatorio per essere rinchiuso e compresso nella gabbia coercitiva della funzione. Anche perché proprio nel momento in cui si defunzionalizza, Cactus si carica di una pluralità di sensi e di usi possibili che ne fanno davvero un oggetto polisemico e plurivalente».
 
Nei suoi 50 anni di età, Cactus ha rivoluzionato l’ambiente domestico ed è stato celebrato da diversi artisti, designer e creativi che negli anni hanno dato vita a limited edition che hanno visto l’appendiabiti colorarsi di verde, bianco, rosso, blu, fino all’attuale collaborazione con la Fondazione Andy Warhol che ha elaborato tre colori saturi e sgargianti nelle tonalità del blu, giallo e fucsia. Anche quest’ultima versione, come tutte le precedenti edizioni, sono realizzati con lo stampo originale del 1972, per poi essere rifiniti a mano da artigiani specializzati che rendono ciascun pezzo a suo modo unico. Le circa 2.165 bugne in polietilene che caratterizzano la superficie sono poi verniciate con una speciale finitura brevettata da Gufram che permette di mantenere flessibilità e morbidezza.