Il Premio Pritzker 2024 al giapponese Riken Yamamoto

Michela Pesenti / 3 Aprile 2024 / Stili e Novità

È stato assegnato all’architetto giapponese Riken Yamamoto il premio Prtizker 2024, considerato dal 1979 il più alto riconoscimento per gli architetti di tutto il mondo. Classe 1945, Riken Yamamoto nel corso della sua carriera lunga cinque decenni ha operato quasi esclusivamente nei paesi orientali quali Giappone, Cina e Repubblica di Corea, con l’eccezione di Zurigo. Artefice di un’architettura che «sfuma i confini tra la dimensione pubblica e quella privata, moltiplicando le opportunità di incontro tra le persone, attraverso strategie progettuali precise e razionali» come evidenzia la motivazione della giuria, Yamamoto ha orientato la sua produzione nella realizzazione di residenze private (come la sua “opera prima”, la Yamakawa Villa di Nagano del 1977, con la sua terrazza-copertura lignea immersa in un bosco e scandita da piccoli volumi chiusi), complessi di edilizia popolare, strutture scolastiche, poli universitari, sedi istituzionali, caserme e musei.

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Al centro del suo modo di progettare c’è l’interesse per la comunità, intesa come una rete di relazioni umane e interconnessioni da mantenere vive anche attraverso l’architettura: gli edifici di Riken Yamamoto presentano infatti spazi che intrecciano la vita privata e quella pubblica, incorporando elementi relazionali che puntano a eliminare le distanze e a scongiurare l’isolamento. «Una delle cose di cui abbiamo più bisogno nel futuro delle città è creare, attraverso l’architettura, condizioni che moltiplichino le opportunità di incontro e interazione tra le persone. Sfumando con cura il confine tra pubblico e privato, Yamamoto contribuisce positivamente, al di là del progetto, a creare una comunità», spiega Alejandro Aravena, presidente della giuria e vincitore del Premio Pritzker 2016. «È un architetto rassicurante che conferisce dignità alla vita quotidiana. La normalità diventa straordinaria. La calma porta allo splendore».

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Tom Pritzker, presidente della Fondazione Hyatt, che sponsorizza il premio, ha aggiunto: «Yamamoto sviluppa un nuovo linguaggio architettonico che non si limita a creare spazi per far vivere le famiglie, ma crea comunità per farle vivere insieme. Le sue opere sono sempre collegate alla società, coltivano generosità di spirito e onorano il momento umano».

Fondatore e direttore dello studio di architettura Riken Yamamoto & Field Shop, Yamamoto ha realizzato tra le sue opere principali l’Hotakubo Housing (1991) a Kumamoto, in Giappone: si tratta di un complesso di 110 unità abitative che condividono uno spazio verde centrale e le adiacenze; a cui si aggiungono il Museo d’arte di Yokosuka (2006), una struttura rivestita in vetro con un ingresso a serpentina che colloca molte gallerie nel sottosuolo per non interrompere la vista sulla baia di Tokyo; la Tianjin Library (2012) in Cina, un progetto su larga scala con un design a griglia che offre una varietà di dimensioni delle sale di lettura per la sua collezione di cinque milioni di libri; e The Circle, aeroporto di Zurigo (2020), una sorta di quartiere a uso misto per l’hospitality, lo shopping e gli uffici situato a pochi passi dal terminal.

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