Come sarà la casa del futuro? Come sarà abitare nel 2030? A queste domande risponde la decima edizione di Life at Home Report, report stilato da Ikea, che dal 2014 esplora e analizza i cambiamenti che hanno caratterizzato la casa, raccogliendo le esperienze di oltre 250mila persone in 40 paesi del mondo, Italia compresa, per tratteggiare i sogni e le esigenze di ciascuno legate allo spazio domestico.
Nell’ultimo decennio la vita in casa è stata rivoluzionata da diversi fenomeni globali e culturali che hanno cambiato il modo di vivere delle persone, modificando anche il senso e la definizione della parola “casa”. In particolare, nell’indagine 2023 firmata Ikea, sono emerse quattro tendenze:
Tecnologia: da “terzo incomodo” ad alleata per rendere la casa più efficiente
Se dal 2014 al 2019 la tecnologia è stata giudicata come intrusiva nelle relazioni, durante la pandemia si è trasformata in una preziosa alleata per continuare a lavorare, studiare e comunicare con gli affetti lontani. Oggi solo il 17% degli italiani pensa di passare troppo tempo davanti a uno schermo mentre il 22% ritiene che avere accesso a internet faccia sentire più sicuri in casa.
Benessere: da attività esterna a valore intrinseco della casa
Dieci anni fa per migliorare il nostro benessere si praticavano diverse attività fuori casa, ma la pandemia ha segnato un punto di svolta: negli ultimi due anni è stata proprio la casa a rispondere a una crescente domanda di benessere, fisico e mentale, riprendendo la sua centralità. Nel 2021 il 61% degli italiani ha modificato gli ambienti domestici per far spazio alle attività preferite, creando spazi ibridi e multifunzionali. Nel 2023, il 46% degli italiani ha classificato “la salute delle persone che mi circondano” come la preoccupazione maggiore nell’ambito della vita domestica (rispetto al 33% della media globale).
Sostenibilità: da tematica lontana a responsabilità personale
Se in passato le questioni ambientali erano percepite come slegate dalla casa, negli ultimi anni, la sostenibilità è diventata una responsabilità più diretta degli italiani, a partire proprio dalla casa stessa. Nel 2020 il 44% dei nostri connazionali era disponibile a trasferirsi più lontano dalla sede di lavoro in cambio di una casa più a contatto con la natura. Nel 2022, il 28% delle persone dichiara che abitare in modo sostenibile è il fattore più importante per la propria casa ideale. Si nota dunque una maggiore aspirazione verso uno stile di vita più in armonia con la natura, anche se è un percorso lungo in termini di soddisfazione: solo il 24% degli italiani afferma che la casa è in grado di rispondere a questo desiderio.
Case multifunzionali: da stanze separate a spazi ibridi che facilitano molte attività
Dieci anni fa le persone uscivano spesso di casa per mangiare, fare attività fisica, lavorare o divertirsi. Ma a partire dal 2020 gli italiani hanno iniziato a svolgere queste attività dentro le mura domestiche. La casa ha così cambiato il suo ruolo diventando fluida e in continua evoluzione, ma la sfida più grande è ora quella di trovare la propria identità all’interno di spazi condivisi e di un’abitazione multifunzionale, oggi un’esigenza imprescindibile.
Il report del 2023 di Ikea non guarda solo al presente ma anche al futuro, proiettando lo sguardo al 2030 e oltre, per ipotizzare, grazie al supporto dell’intelligenza artificiale, come la forma delle nostre case e il nostro modo d’interagire con esse possa cambiare. Il 72% delle persone intervistate sostiene che è importante avere una casa che aiuti a guardare con ottimismo al futuro: sognare il nostro domani insegna a vivere meglio oggi.
Attraverso una serie di immagini generate dall’intelligenza artificiale si configurano così tre possibili futuri, illustrando i nuovi modi in cui potremmo vivere e lavorare, ma anche come potrebbero cambiare nel tempo le nostre comunità e il modo in cui utilizziamo le risorse del pianeta.
Nel primo scenario, la vita in casa è basata su tecnologie finalizzate al progresso individuale, alla privacy e alla ricerca di nuove esperienze: ecco la storia di Jin, ragazzo di Seul che abita in una capsula in un grattacielo, che ama viaggiare e organizzarsi grazie all’assistente virtuale dotato di intelligenza artificiale, senza il cui aiuto sarebbe impossibile viaggiare, viste le continue fluttuazioni dei prezzi dei trasporti. A Jin piace vivere da solo perché gli permette di riposare la mente dopo ore di interazioni con gli altri utenti online e non vede l’ora di iniziare il suo nuovo lavoro pensando di partecipare al programma di coabitazione promosso dall’azienda che mette a disposizione case-capsule in ogni continente, per lavorare ovunque.
 
Nel secondo scenario la tecnologia è guardata con diffidenza e le persone si affidano al supporto del gruppo e all’appartenenza comunitaria per trovare un senso di stabilità. In questo mondo, la natura è partecipe della vita quotidiana, ma non ha un ruolo cardine. Il tutto raccontato attraverso la storia di Angela, che ha scelto di vivere in una comune di sole donne in Massachusetts, negli Stati Uniti. L’obiettivo della comunità è diventare totalmente autosufficiente e il suo codice impone di non chiedere mai aiuti esterni, neppure in caso di crisi. Il gruppo ha predisposto un laboratorio centrale dove si può riparare praticamente ogni cosa. Da qualche tempo Angela frequenta Patricia, un’altra residente della comunità, entrambe hanno in comune l’amore per l’interior design e stanno posando una carta da parati biosolare che usa le alghe per generare elettricità dalla luce del sole.
 
Nel terzo scenario, la vita è orientata al controllo individuale e grazie alla tecnologia, le persone sono libere di esplorare nuove esperienze, vivendo in maggiore sintonia con la natura. Protagonista di questo scenario è Jamie, insegnante di scuola elementare non binario, che vive in una piccola fattoria rigenerata con i suoi due partner e i figli piccoli in una cittadina a nord di Uppsala, in Svezia. In casa le superfici della cucina e i pavimenti sono autopulenti e i genitori possono delegare la pianificazione dei menu settimanali e la spesa al cloud. Quasi tutti i giorni Jamie scarica un report da Gaia, l’intelligenza artificiale che monitorizza i consumi energetici della casa e il benessere dei suoi abitanti, suggerendo interventi migliorativi in base ad accurate previsioni biometeorologiche per il semestre successivo. A breve i genitori di Jamie verranno a trovarlo di persona dopo oltre un anno di visite digitali. Gli schermi extralarge che normalmente Jamie usa per fare lezione si sono rivelati utilissimi per organizzare i pranzi domenicali virtuali con i parenti e mantenere i contatti online. Lo spazio in casa però non è molto, quindi stamperanno dei mobili in 3D con un biocomplesso di funghi per arredare uno dei capanni esterni e trasformarlo in una deliziosa stanza per gli ospiti.