Un premio che valorizza e promuove l’architettura italiana attraverso le opere realizzate da progettisti italiani o attivi in Italia, il cui impegno è rivolto all’innovazione, alla qualità del progetto e al ruolo sociale dell’architettura. Giunto alla sua quarta edizione, il Premio italiano di architettura vede la collaborazione di due delle più importanti istituzioni museali del nostro Paese, la Triennale di Milano e il Maxxi Architettura di Roma.
Il Premio per il miglior edificio realizzato negli ultimi 3 anni è stato assegnato ex-aequo a Carlo Atzeni, Maurizio Manias, Silvia Mocci, Franceschino Serra per il progetto del Complesso parrocchiale e chiesa di Santa Chiara (Sini, Oristano, 2021) e a ELASTICOFarm per il progetto per il nuovo complesso dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) S-LAB (Torino, 2020).
Peer la giuria, il Complesso parrocchiale di Santa Chiara «si colloca nell’area centrale del piccolo abitato di Sini, nella Sardegna interna, con rigore formale e consapevolezza contestuale, cogliendo l’occasione per ricucire una serie di elementi spaziali, espressivi e relazionali del tessuto centrale. Interpretando elementi tipici dell’edilizia spontanea locale e di un’architettura sobria della koiné mediterranea, il progetto agisce in un contesto difficile per rinnovare i nessi di senso con le comunità».
 
Il progetto di ELASTICOFarm è «uno degli esempi più rappresentativi del lavoro di ricerca linguistico-tecnologica dello studio. Conferisce un forte carattere a una tipologia edilizia teoricamente ‘generica’ trasformandola in occasione di ricerca. L’edificio, infatti, trasforma la tecnologia tradizionale per gli edifici produttivi, la prefabbricazione pesante in cemento armato, in un’occasione di sperimentazione a tutto campo nella sua relazione con il contesto, e nelle sue declinazioni ambientali, atmosferiche, percettive e paesaggistiche».
 
La menzione d’onore è stata conferita a Labics per l’intervento di completamento delle aree Museali di Palazzo dei Diamanti (Ferrara, 2022). La giuria ha sottolineato come «il progetto di restauro, valorizzazione e ampliamento del Palazzo sia un esempio virtuoso di intervento architettonico come strumento di rilettura e attualizzazione funzionale e culturale di un edificio storico di enorme valore. Il progetto merita il riconoscimento non solo per la sua qualità intrinseca ma anche per essersi affermato nonostante la presenza dei pregiudizi e resistenze pseudo-preservazioniste che ha dovuto affrontare».
 
Studio Ossidiana è il vincitore del Premio under 35 per il progetto Art Pavillion M. (Almere, Paesi Bassi, 2022), selezionato dalla giuria poiché «coniuga in un unico gesto sintetico le principali caratteristiche del lavoro dello studio, avviato con grande chiarezza seppur da pochi anni, tra ricerca formale e indagine sensibile sui temi ambientali e di relazione interspecie dell’architettura e del paesaggio».
 
Il Premio alla carriera è stato conferito a Aimaro Oreglia d’Isola, approvato all’unanimità dalla giuria con la seguente motivazione: «la carriera di Aimaro Oreglia d’Isola ha nutrito il dibattito architettonico intorno ai temi del rapporto tra modernità e tradizione, naturale e artificiale, territorio e paesaggio, per tutta la seconda metà del Novecento, traghettandoli fino ad oggi, dove ci appaiono più che mai attuali. L’originalità dello studio si impone fin dai primi anni di attività, per arrivare ben presto a scatenare un intenso dibattito a livello internazionale sul senso dell’architettura moderna rispetto alla storia e alle culture locali. Unitamente all’intensa attività accademica e al valore del disegno che costituisce a sua volta un ulteriore percorso di ricerca parallelo, il pensiero e la pratica di Aimaro Oreglia d’Isola hanno dato e continuano a dare un contributo decisivo all’architettura, intesa come palinsesto culturale e come paesaggio».
 
Tutti i progetti dei vincitori e dei finalisti del Premio italiano di Architettura sono riuniti in una mostra visitabile presso la Triennale Milano che resterà aperta fino al 24 settembre 2023.