Il gruppo guidato da CZA Cino Zucchi Architetti e Politecnica, con Tatiana Milone, Dotdotdot, Stratosferica e Alberto Artioli, ha vinto il concorso internazionale per la progettazione, il restauro e la rifunzionalizzazione del complesso della Cavallerizza Reale a Torino.
Il bando poneva la sfida di creare di un centro culturale d’eccellenza nel cuore della città dove trovassero spazio attività culturali, educative, ricettive, sociali e amministrative. La proposta progettuale nasce dall’idea di dar vita a un luogo che faciliti il dialogo tra pubblici diversi, creando spazi che accolgano nuove attività culturali, lavorative e ricreative attraverso una serie di interventi puntuali che valorizzano il carattere della città stessa.
L’obiettivo del progetto di Cino Zucchi, che è stato anche giurato del 2013 del BigMat International Architecture Award, è rigenerare la Cavallerizza reinterpretando l’architettura esistente e combinando l’esperienza urbana con un impegno collettivo al rispetto della natura.
Oggi la rigenerazione e il riuso di edifici esistenti è l’elemento cardine della lotta al cambiamento climatico in un ambiente poroso e inclusivo. Il progetto di rigenerazione della Cavallerizza reinterpreta le architetture esistenti coniugando l’esperienza urbana con l’impegno collettivo nei confronti della natura. Un nuovo luogo capace di far dialogare pubblici diversi, creando spazi animati da nuove attività lavorative, culturali e ricreative.
Il ridisegno dello spazio pubblico è attivato da pochi e semplici gesti che ne conservano il carattere originario. Panche in pietra, elementi illuminanti ed essenze arboree creano diverse occasioni di fruizione al variare delle stagioni e degli eventi ospitati. Nuove tettoie semicircolari in bronzo ossidato identificano gli ingressi alle varie parti. Tra l’Ala del Mosca e le Pagliere viene creata una nuova piazzetta che diventa il vestibolo di ingresso dei Giardini, creando una transizione tra lo spazio ‘concavo’ tra gli edifici e i percorsi verdi tra gli alberi.
Il portico è lasciato aperto e ospita il dehors della caffetteria collegato ai Giardini e alle Pagliere da una nuova apertura nella testata. La posizione baricentrica dell’atrio e degli ascensori ottimizza la distribuzione a tutti i piani e valorizza lo scalone esistente. La modifica della falda del tetto verso il parco permette di ricavare luminosi spazi affacciati sul verde e su piccoli patii privati. Un elemento a pianta trapezia aggiunto alla testata ovest diventa un salotto-belvedere affacciato sulla Mole Antonelliana.
Il passaggio tra le due maniche esistenti delle Pagliere è protetto da una copertura leggera, e una grande sala multifunzionale a esso collegata si apre sul Passaggio Chiablese. Le nuove coperture e le nuove facciate sono rivestite in vetro e lamiera di rame ossidato naturale, includendo schermi LED che comunicano al pubblico le attività e le ricerche in corso.
Le porzioni di architettura nuova inserite nella Cavallerizza non tentano di mimare le forme storiche di quelli esistenti, ma non cadono neanche in una facile ‘poetica della dissonanza’ che esibisce la propria discontinuità; sono in continuità ideale con un ‘moderno torinese’ al contempo sperimentale e sofisticato, che non contrappone in forma artificiale i concetti di innovazione e tradizione, ma crea un dialogo tra la fiducia nel futuro e le qualità ambientali della città storica.