Si trova nel quartiere Citylife di Milano il dodicesimo hotel di NH Hotel Group, la struttura ricettiva è stata ricavata dall’antica chiesa sconsacrata del Cristo Re.
Oltre 80 anni di storia per l’edificio del NH Collection Milano CityLife, che riprende vita grazie a un’opera di valorizzazione e conservazione di un luogo di culto risalente nel 1934 e abbandonato negli anni ’90. Dopo essere stata sconsacrata la chiesa è stata rilevata da Gruppo Igefi con CLH Srl che, insieme allo studio di progettazione architettonica Quattroassociati e a CLH srl, hanno restituito al capoluogo meneghino un luogo carico di storia e tradizione architettonica, grazie a un progetto da circa 20 milioni di euro.
Scenografico e suggestivo, NH Collection Milano CityLife colpisce per il suo colore bianco ottico e per la sua torre di 13 piani.
Gli elementi architettonici mantenuti regalano all’edificio un tocco magico che unisce storia e modernità. È stato conservato in parte l’edificio della chiesa, in muratura con pianta a croce latina a tre navate, così come i portoni in legno originali, gli archi a tutto sesto e le campate delle navate laterali. L’ingresso e la hall sono ospitati nell’antica navata della quale sono stati conservati gli elementi architettonici come le colonne e i capitelli, sapientemente accompagnati da elementi più moderni e di design.
Fil-rouge architettonico in tutta la struttura è la lesena, il pilastro verticale addossato alla parete, un elemento architettonico preso dalla tradizione classica e che aggiunge un ulteriore senso di verticalità alla struttura. Il nuovo hotel si inserisce nella scena architettonica neoclassica di Milano in modo coerente e autentico.
Centrale è il concept dell’elemento verticale che viene ripreso sia all’esterno sia all’interno: la torre di 13 piani è stata progettata per tradurre in modo contemporaneo la verticalità ed è infatti possibile scorgere il richiamo alla lesena nel disegno compositivo della facciata della torre stessa; una lineare verticalità si ritrova poi nell’organo dorato della reception, nei dettagli del cocktail bar e del ristorante, nella cascata di luce della lobby e ancora nelle fasce del pavimento in seminato veneziano.
«Trasformare e valorizzare un edificio di culto, rendendolo un luogo di incontro dedicato all’ospitalità è stata un’impegnativa sfida professionale – ha spiegato Michele Reginaldi, architetto responsabile del progetto dello studio Quattroassociati –. Abbiamo cercato di reinterpretare gli spazi dell’hotel, sempre salvaguardando i caratteri della spazialità dell’edificio esistente nel rispetto dell’apparato decorativo e degli elementi architettonici più significativi, al fine di affermare un principio di continuità e permanenza nel divenire storico di questa architettura».
Gli ospiti possono provare l’esperienza di dormire in una ex chiesa grazie alle 185 camere, di cui 10 suite duplex costruite sopra la navata centrale, mentre le restanti 175 camere si trovano nella torre. Vanno a completare l’offerta dell’hotel anche sei spaziose sale meeting, un ampio giardino privato, garage con 43 posti auto, un efficiente impianto fotovoltaico integrato nel disegno delle coperture una palestra, aperta 24 ore su 24. All’ultimo piano il protagonista è l’esclusivo rooftop con piscina e cocktail bar “The District”.