Come è cambiato il rapporto degli italiani con la casa dopo il lockdown? A rivelarlo è l’edizione 2021 di CasaDoxa, l’Osservatorio nazionale sugli italiani e la casa che ogni anno analizza le abitudini, i comportamenti e i desideri dei nostri connazionali relativamente alla casa. Oltre 7mila le famiglie coinvolte nell’indagine che hanno mostrato come la voglia di cambiare casa sia aumentata: se nel 2019, nell’era pre-covid questa volontà toccava il 22% delle persone, nel 2021 si è arrivati al 26%, pari a un incremento di 2 milioni di persone. E il lockdown è stato proprio il motore di questo processo: il 53% del campione ha infatti dichiarato che l’esperienza delle chiusure alternate durante tutto il 2020 e l’inizio del 2021 ha alimentato questa volontà.
Uno degli elementi fondamentali che le nuove case devono possedere sono gli spazi all’aperto e le aree verdi dove poter vivere a contatto con la natura. In testa alla classifica dei “must have” ci sono quindi giardini e terrazzi (67%, +9% rispetto al 2019) e la presenza del verde a pochi minuti di cammino (65%, con un incremento del 17% sul 2019). Verde anche in casa, non solo con scopi decorativi ma anche produttivi: nei condomini e nelle grandi città si è registrato un vero e proprio boom degli orti domestici che hanno registrato un incremento del 53% nei condomini e del 44% nelle città più grandi.
 
La pandemia ha rivoluzionato le nostre abitudini quotidiane, introducendo lo smartworking che ha reso meno importanti altri fattori che da sempre orientano la scelta della casa. Così, ad esempio, nella classifica dei desiderata il criterio che scende di più rispetto agli anni precedenti è la vicinanza al luogo di lavoro (nel 2021 è molto importante per il 45% dei rispondenti). Sebbene siano meno prioritari rispetto al biennio precedente, la vicinanza ai trasporti pubblici (55%) e la presenza di un garage o di un posto auto (65%) restano comunque molto importanti per gli italiani che cercano casa. Per quanto riguarda lo smartworking, se il sentiment generale osservato da CasaDoxa si orienta su un modello ibrido di alternanza casa-azienda, il report sottolinea però come 8 lavoratori su 10 ritengono che lavorare da casa sia un’opportunità e per questo attribuiscono alla propria abitazione una nuova funzione mista che sembra permanere anche quando la crisi, legata al coronavirus, sarà superata definitivamente.
 
Sostenibilità e salubrità sono diventate due parole chiave da associare alla casa. Sulla scia di una rinnovata sensibilità nei confronti delle tematiche ambientali sostenuta e incentivata anche dai bonus governativi dedicati alla mobilità sostenibile, la presenza di colonnine elettriche è ormai un criterio di valutazione molto importante per il 37% degli italiani. Su questo fronte la crescita rispetto al periodo pre-Covid è notevole: +19% sul 2019, un dato sostenuto anche dal fatto che attualmente sono 2 su 5 gli italiani che stanno ipotizzando di acquistare un mezzo di trasporto con alimentazione elettrica o ibrida, come auto, scooter, bicicletta e monopattino. Questi dati si inseriscono in un più ampio contesto di transizione energetica per la casa e la mobilità, sempre più orientate verso l’elettrico e il basso impatto sull’ambiente.
 
Dal punto di vista della sostenibilità e del risparmio energetico, l’indagine Doxa evidenzia però come solo il 4% degli italiani sappia cosa sia una comunità energetica locale, ovvero un’associazione di produttori e consumatori dove alcuni utenti soddisfano una parte del proprio bisogno di energia attraverso l’autoproduzione – ad esempio tramite pannelli solari – e rivendono l’energia che avanza al loro fornitore, il quale lo redistribuisce alla comunità. Sebbene ci sia ancora molta strada da fare affinché questo modello si affermi, l’osservatorio rivela però che, una volta sensibilizzati sul tema, gli intervistati si dicono propensi ad aderire a una comunità energetica nel 64% dei casi.
Dal punto di vista della socialità, gli italiani hanno riscoperto il gusto di passare più tempo con la propria famiglia (39%) e vista l’impossibilità durante il lockdown di incontrare parenti e amici con la stessa frequenza di prima è accresciuto il valore delle relazioni umane, per cui avere un buon vicinato è oggi un criterio molto importante per quasi 3 italiani su 5 che intendono acquistare una nuova casa. Più in generale, la casa è diventata il vero e proprio baricentro delle nostre esistenze e per questo i nostri connazionali hanno scoperto i diversi e, in alcuni casi, nuovi modi di vivere gli ambienti della casa (49%), si sono accorti delle potenzialità nascoste della propria abitazione (46%) e hanno provato il piacere di curare l’arredamento (43%).
 
Sul fronte tecnologico il 38% degli intervistati, sollecitati dalla necessità di svolgere da remoto la gran parte delle proprie attività, si sono resi conto di quanto sia importante avere una buona connessione web. Molto apprezzata anche la domotica e la tecnologia che aiuta a rendere la casa più comoda e facile da gestire nel suo complesso (74%) e più sicura (73%), evitando anche gli incidenti domestici (72%) e consentendo di risparmiare denaro (59%).