Quali sono le 25 architetture più belle del XXI secolo? A stilare la classifica ci ha pensato il noto quotidiano inglese The Guardian che ha individuato gli edifici e le strutture che più caratterizzano, sinora, il secolo in corso. A mani vuote l’Italia che non viene menzionata dagli autori dell’articolo che hanno invece inserito l’aeroporto di Madrid Barajas o lo stadio nazionale di Pechino, oppure la Quinta Monroy housing, l’High line di New York e molte altre che vi riportiamo qui:
25. Cineroleum, Londra, Regno Unito (2010), Assemble Architecture
24. Children Village, Canuanã School, Brasile (2017), Aleph Zero con Marcelo Rosenbaum
23. Muzeum Susch, Svizzera (2019), Voellmy Schmidlin
22. Bait Ur Rouf Mosque, Dhaka, Bangladesh (2012), Marina Tabassum
21. Blue House, Londra, Regno Unito (2002), FAT
20. Teshima Art Museum, Giappone (2010), Ryue Nishizawa
19. Gando School, Burkina Faso (2001-12), Francis Kéré
18. Aeroporto di Madrid Barajas , Spagna (2005), Richard Rogers
17. Beijing National Stadium, China (2008), Herzog & De Meuron
16. Bruder-Klaus Field Chapel, Mechernich, Germania (2007), Peter Zumthor
15. Peckham Library, Londra, Regno Unito (2000), Will Alsop
14. Campus Xiangshan, China Academy of Art, Hangzhou (2002-13), Amateur Architecture Studio
13. Sala Beckett, Barcellona, Spagna (2014), Flores y Prats
12. Fuji Kindergarten, Tokyo, Giappone (2007), Tezuka Architects
11. Quinta Monroy housing, Iquique, Cile (2004), Elemental
10. Elbphilharmonie Hamburg, Germania (2016), Herzog & de Meuron
9. UTEC university campus, Lima, Perù (2015), Grafton Architects
8. Biblioteca e giardini botanici di Vasconcelos, Città del Messico, Messico (2007), Alberto Kalach
7. Casa da Música, Porto, Portogallo (2005), OMA
6. 21st Century Museum of Contemporary Art, Kanazawa, Giappone (2004), SANAA
5. High Line, New York, Stati Uniti (2009-14), Diller Scofidio + Renfro
4. Seattle Central Library, US (2004), OMA
E sul podio? Sul gradino più basso della classifica troviamo in terza posizione il Neues Museum di Berlino, architettura costruita tra il 1841 e il 1859 e poi “ferita” dai bombardamenti della Seconda guerra mondiale e poi restaurato dopo la caduta del muro da David Chipperfield e Julian Harrap. Secondo posto invece per il Grand Parc di Bordeaux (di cui vi abbiamo parlato qui), importante esempio del 2016 di riqualificazione di un quartiere di edilizia popolare firmato dagli architetti francesi Lacaton & Vassal che hanno conquistato il Mies van der Rohe 2019.
A conquistare la prima posizione, quella più ambita, è la Tate Modern di Londra, considerata dal quotidiano la «madre di tutte le conversioni a loft, uno degli edifici pubblici più mozzafiato del mondo quando è stato inaugurato all’inizio del millennio, e lo è ancora oggi». Il progetto del 2000 firmato da Herzog & de Meuron, ha ampliato gli spazi del museo con un edificio iconico, una torre spigolosa ravvivata da tagli orizzontali, realizzata per dare nuovi spazi alle collezioni e per rendere la visita culturale più coinvolgente. Un intervento che secondo The Guardian «ha posto le basi per il riutilizzo delle infrastrutture industriali nei successivi due decenni e, molto probabilmente, per il resto del secolo».
E voi? Siete d’accordo con questa classifica?