Cento anni di Bauhaus: gli oggetti più iconici

Michela Pesenti / 4 Gennaio 2019 / Stili e Novità

Compleanno numero 100 per il Bauhaus, la scuola d’arte e di design fondata da Walter Gropius nel 1919 a Weimar, in Germania, e tra le più influenti del secolo scorso. Diversi i nomi di spicco che vi hanno insegnato tra cui Mies van der Rohe, Marcel Breuer, Paul Klee, Wassily Kandinsky e che hanno contribuito a diffondere una nuova visione estetica e funzionalista che diede poi il via al Movimento Moderno, la più grande fase di rinnovamento dell’architettura moderna che vide protagonisti Alvar Aalto, Frank Lloyd Wright e Le Corbusier.

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Basato su un approccio multidisciplinare che includeva pittura, scultura, grafica, architettura, urbanistica e disegno industriale, il Bauhaus si  proponeva di creare oggetti belli e funzionali e alla portata di tutti, rispondendo così alle esigenze della produzione di massa, in una continua ricerca della semplicità: più un disegno era essenziale, più sarebbe stato facile realizzarlo a livello industriale. Tantissimi i pezzi iconici prodotti dalla scuola, tra cui spicca la Sedia Wassily di Marcel Breuer, disegnata tra il 1925 e il 1926 traendo ispirazione da una bicicletta. Partendo da una classica poltroncina imbottita, l’architetto e designer ungherese diede vita a una sedia geometrica con uno scheletro in acciaio tubolare il cui nome deriva da quello del celebre pittore Kandinsky.

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Altra celebre seduta è quella di Mies van der Rohe: la Sedia Brno è una seduta a sbalzo con telaio in acciaio composto da un unico pezzo, a forma di C, in grado di sostenere una struttura basculante. Disegnata tra il 1929 e il 1930, la sedia è un esempio di design essenziale e pulito che dà vita a un oggetto elegante, funzionale e senza tempo. Porta la firma di van der Rohe anche la Sedia Barcelona, ideata nel 1929 in collaborazione con l’architetto Lilly Reich in occasione dell’Esposizione Internazionale di Barcellona, ​​da cui prende il nome. Anche in questo caso la seduta si contraddistingue per la sua ossatura in acciaio inossidabile delle linee sinuose ed essenziale, su cui poggiano due cuscini rettangolari.

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Dalle sedie ai tavolini: altro pezzo iconico concepito nelle aule del Bauhaus è il set di tavoli a incastro ideato tra il 1926 e il 1927 dal designer Josef Albers. Realizzati in legno massello di rovere e vetro acrilico laccato, i tavoli hanno un aspetto quasi giocoso, grazie ai colori tipici del Bauhaus – giallo, bianco, rosso e blu – che li contraddistinguono.

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Un vero e proprio capolavoro di versatilità l’armadio in compensato progettato dal designer Josef Pohl nel 1929 che si caratterizza per la presenza sul fondo di rotelle che consentono spostamenti agevoli in tutte le direzioni. Mobilità ma anche capienza e organizzazione: all’interno dell’armadio lo spazio è organizzato in modo efficiente e allo stesso tempo minimale con una scarpiera, ripiani orizzontali e appendiabiti.

 

Design minimal e semplice anche per l’infusore di the realizzato nel 1924 dall’artista tedesca Marianne Brandt, che diede vita a un oggetto raffinato e senza tempo, fatto di geometrie nette ed essenziali. Il corpo dell’infusore, alto sette centimetri, è un emisfero in argento, sostenuto da una struttura a croce, e completato da una maniglia in ebano a forma di D che consente di versare facilmente la bevanda calda nella tazza.

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