“Era artigiano quando plasmava con il suo tratto le forme degli oggetti intorno alle necessità degli uomini. Architetto quando riempiva di ombre e materia le sue magiche figure. Artista quando definiva i contorni alle intuizioni della sua smisurata immaginazione”. Nicola Braghieri scrive così di Luca Meda nella pubblicazione che accompagna la mostra in programma alla Triennale di Milano fino all’8 giugno 2014, organizzata in collaborazione con l’Università Iuav di Venezia Archivio Progetti e con Molteni&C.
“Luca Meda: la felicità del progetto” intende raccontare il lavoro e la personalità di un grande protagonista del design made in Italy e uno tra gli esempi più contemporanei di creatività attraverso alcuni elementi che caratterizzano la sua produzione. Da una parte, l’attitudine a concepire il progetto come sistema, dalla grafica all’allestimento all’oggetto stesso. Dall’altra si vuole far emergere l’eclettismo progettuale che ha caratterizzato la produzione di Luca Meda, misuratosi felicemente con settori differenti nell’ambito dell’architettura e del design, dall’oggetto tecnico all’arredo (come la celebre libreria Piroscafo, qui sopra).
Nato nel 1936, gli esordi del ricchissimo percorso di Meda intrecciano la formazione alla Hochschule für Gestaltung di Ulm e l’apprendistato presso lo studio di Marco Zanuso alla ricerca condotta con Aldo Rossi, Giorgio Grassi e Gianugo Polesello, con i quali dal 1962 al 1965 elabora alcuni essenziali progetti della nascente Tendenza – il Monumento alla Resistenza a Cuneo e quello ai caduti per la Resistenza a Brescia, la Fontana monumentale nel centro direzionale di Milano, il Centro direzionale di Torino.
La mostra racconta anche il processo di formazione degli elementi di arredo e dei piccoli elettrodomestici, tendendo un arco dalla fase ideativa a quella realizzativa, alla comunicazione e alla promozione del prodotto: le opere realizzate per Radiomarelli e per Girmi, e soprattutto, in un ventennale sodalizio, con Molteni, Dada e Unifor.
(Per info e orari della mostra clicca qui).