Come vivremo in futuro? A questa domanda ha risposto l’architetto Mario Cucinella in una recente intervista rilasciata a Design La Repubblica nella quale ha individuato cinque tendenze che secondo il suo punto di vista caratterizzeranno i prossimi anni.
«Se in passato ci siamo concentrati nelle città adesso, memori dei mesi di lockdown, guardiamo alla periferia, dove poter godere di più spazio e del verde. Inoltre, complice lo smart working, torneremo a vivere il quartiere, lavorando da casa, oppure in condomini con postazioni ad hoc, o in co-working di prossimità; un avvicinamento tra sfera privata e lavorativa che ricorda la casa-bottega medievale. Si costruirà in modo ancor più ecologico, edifici che consumano meno, più efficienti, per il benessere dell’uomo e la salvaguardia dell’ambiente».
Ecco i cinque trend per il futuro di Mario Cucinella
1. Fuga verso la periferia
Se in passato si è puntato a vivere in città e nei centri urbani, ora di sta assistendo a un vero e proprio cambio di rotta in cui le persone scelgono la periferia, dal momento che cercano più spazio, aree con meno densità dove abitare e dove poter avere una casa con giardino a contatto con la natura.
 
2. Smart-working e vita di quartiere
La pandemia ha dato un’importante spinta allo smart-working, regalandoci un tempo di lavoro più personalizzato, in equilibrio con la vita privata. La casa è diventata e diventa anche ufficio, ma anche il condominio potrebbe dotarsi di postazioni in cui lavorare, oppure si potrebbe ricorrere al co-working di prossimità in luoghi facilmente raggiungibili a piedi. Un ritorno alla vita di quartiere, che avvicina lavoro e vita domestica, sulle orme del modello casa-bottega che ha caratterizzato il periodo medievale.
3. Case più ecologiche ed efficienti
Sempre più grande l’attenzione per costruzioni dall’impronta ecologica, con materiali naturali, vernici che non inquinano, tessuti che provengono dall’economia circolare per abitazioni che consumano meno e siano più efficienti, pensate sia per il comfort dell’uomo e per salvaguardare l’ambiente.
 
4. Il design che cura
Un altro trend che si imporrà secondo Cucinella è «il design che cura», ovvero gli oggetti pensati per migliorare la qualità della vita di ogni giorno.
5. Abitazioni ad assetto variabile
L’architettura deve interrogarsi su come sta cambiando la società, per progettare spazi che si adattino alle diverse esigenze interculturali. «Noi architetti dovremmo pensare abitazioni non più per la famiglia ideale, che non esiste più, ma per diverse composizioni: le giovani coppie, gli studenti e i lavoratori che condividono gli spazi, gli anziani, ma anche le persone di culture diverse, che hanno abitudini e rituali differenti» ha affermato Mario Cucinella.